- Il buon funzionamento di uno Stato dipende dall’educazione dei suoi cittadini. Per gli egizi l’educazione dei loro figli era di primaria importanza, quindi, già dalla più tenera età, li istruivano in un clima di uguaglianza: colui che era nato da un contadino poteva, in teoria, formarsi accanto al figlio del faraone.
- La scuola fu istituita solo quando fu necessario riorganizzare tutta l’amministrazione. Il metodo utilizzato si basava sullamemorizzazione e la copiatura; questo era l’apprendistato della maggior parte dei funzionari e degli scribi, poiché dovevano essere in grado di redigere i testi religiosi e quelli amministrativi. Il libro di base degli studenti era la Kemit, una specie di manuale con un compendio di tutte le materie.
- I metodi utilizzati dai maestri erano molto diversi da quelli della pedagogia attuale:gli alunni egizi ricevevano abitualmentebastonate erano sottoposti persino a periodi di reclusione.
- I bambini di cinque anni andavano nelle scuole che si trovavano accanto ai templi; chiamate anche “case della vita”, erano riservate agli scribi, per accedere all’amministrazione dello Stato. Gli esercizi venivano svolti su tavole di legno imbiancate, che potevano essere riutilizzate lavandole; il papiro, il materiale più costoso, veniva invece usato ai livelli di istruzione superiori.
- Di primaria importanza era la devozione filiale, il rispetto verso gli anziani e il diritto alla libertà di ogni individuo; questo tipo di insegnamento morale veniva impartito in casa e tramandato di padre in figlio.
La relazione rappresenta una delle caratteristiche distintive della figura dell’educatore professionale e della sua “missione”, il modo attraverso il quale le intenzioni educative diventano lavoro e risultati educativi. Laddove non c’è relazione interpersonale non c’è la possibilità di dare seguito alle intenzioni educative e, conseguentemente, espirare a ottenere dei cambiamenti. Oltre che sulla relazione interpersonale, l’atto educativo si fonda sulle prospettive della globalità (considerare l’insieme della persona), dell’operatività (l’azione operativa deve tener conto del futuro), dell’integrazione individuo/società nella direzione dell’autoeducazione (l’educazione deve stimolare l’autonomia personale) e nella direzione del principio di realtà (l’educazione stimola la comprensione dei limiti). La relazione presenterà sfumature diverse a seconda che l’incontro si realizzi in luoghi aperti e destrutturati, per esempio gli ambiti dell’educativa di strada, o in luoghi chiusi e struttur
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