Passa ai contenuti principali

Carlo Magno e la Scuola Palatina

Un tentativo di rianimare la cultura e l'istruzione si deve a Carlo Magno.



Scultura raffigurante il famoso re di Francia: Carlo Magno (Carlo Magno).
monumento di charles antoine coysevox.
 facciata dell'Hotel des invalides, Parigi, 



 Il suo progetto politico prevede la costruzione di un impero che si richiami all'impero romano e al cristianesimo (infatti, poi si parlerà di Sacro Romano Impero). Egli viene incoronato imperatore la notte di Natale dell'800.



Carlo dà vita a un fenomeno di rinascita culturale chiamato rinascita carolingia. Ha compreso l'importanza di una riforma della scrittura di governo che investa tutti i campi della cultura e l'istruzione, vero motore di ogni cambiamento.
Nell'Esortazione generale (Admonitio generalis) del 789 indica le linee guida del suo progetto di riforma generale.
Nel 782 Carlo Magno ha già incaricato Alcuino di York, uomo colto della Chiesa anglosassone, di istituire presso la sua corte ad Aquisgrana la Scuola palatina, una scuola collegata al palazzo, destinata ai figli della nobiltà laica desiderosi di acquistare una formazione classica anche in vista della partecipazione all'amministrazione del regno come funzionari.


Alcuino di York



Scuola palatina


Alcuino si adopera per organizzare il programma didattico della scuola che prevede:
  • un'istruzione primaria con l'insegnamento della lettura e della scrittura e una prima introduzione alla comprensione delle Sacre Scritture;
  • un livello superiore con l'introduzione delle materie per lo studio della filosofia: le arti del trivio (o del linguaggio) e del quadrivio;
  • nel livello più alto, lo studio della filosofia 

Con l'Esortazione generale Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali, cioè previste dalla Chiesa cattolica, per preparare programmi scolastici e impartire lezioni, sia per i chierici sia per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I, seguendo l'esempio dello zio, nell'825 estende a tutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina.

Lotario I, immagine tratta da un evangeliario

Commenti

Post popolari in questo blog

Scuole episcopali, parrocchiali, patriarcali

I monasteri , che sorgono in tutta Europa intorno al V secolo, si caratterizzano oltre che per essere luoghi di culto , anche per essere centri di formazione dei futuri monaci . Qui, accanto alle pratiche di fede , i giovani, destinati alla vita monastica, apprendono la lettura e la scrittura utilizzando soprattutto i testi sacri. All'indomani della riforma voluta da Carlo Magno, gradualmente le scuole monastiche , come abbiamo visto, cominciano ad accogliere anche gli allievi che non intendono pronunciare i voti. Per evitare il sovraffollamento che si determina, Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, nell'817 vieta l'accesso ai monasteri a coloro che non prenderanno i voti. Alcuni monasteri, incuranti dell'ordinanza, continuano a far convivere al loro interno due distinte scuole, per chierici e laici . Un esempio è il monastero di San Gallo in Svizzera, sorto nella prima metà del IX secolo che, anche in regime di divieto, in un'ala separata da ...

Esiodo e l'areté del mondo contadino

Esiodo  è il poeta più antico della Grecia continentale. Le sue opere sono: la  Teogonia ,  le Opere  e  i giorni. Nella  Teogonia , Esiodo ha parlato dell'origine dell'universo ed ha elencato le generazioni degli dei. Nelle  Opere  vengono affrontati i concetti del lavoro e della giustizia, mostrati al mito di Prometeo e a quello delle cinque età degli uomini. Sono anche presenti consigli di  morale  e di economia; seguono i precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione e infine i consigli per il matrimonio. L'areté descritta da Esiodo è quella del  mondo contadino greco.

LA RELAZIONE EDUCATIVA

La relazione rappresenta una delle caratteristiche distintive della figura dell’educatore professionale e della sua “missione”, il modo attraverso il quale le intenzioni educative diventano lavoro e risultati educativi. Laddove non c’è relazione interpersonale non c’è la possibilità di dare seguito alle intenzioni educative e, conseguentemente, espirare a ottenere dei cambiamenti. Oltre che sulla relazione interpersonale, l’atto educativo si fonda sulle prospettive della globalità (considerare l’insieme della persona), dell’operatività (l’azione operativa deve tener conto del futuro), dell’integrazione individuo/società nella direzione dell’autoeducazione (l’educazione deve stimolare l’autonomia personale) e nella direzione del principio di realtà (l’educazione stimola la comprensione dei limiti). La relazione presenterà sfumature diverse a seconda che l’incontro si realizzi in luoghi aperti e destrutturati, per esempio gli ambiti dell’educativa di strada, o in luoghi chiusi e struttur...